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Breve storia di Firenze
Per una vacanza nel cuore della Toscana

Il Cavalleggero

La storia di Firenze affonda le sue radici in un passato lontanissimo, quando nell’area attualmente occupata dalla città non vi era altro che una grande palude.
Infatti, prima dell’arrivo dei romani nel I secolo a.C., erano giunti nella valle dell’Arno, dal centro Italia, gli Etruschi, un popolo ricco e all’avanguardia, che si insedia sulle colline dove attualmente sorge Fiesole. In quel periodo, infatti, il territorio sottostante è ancora una grande palude, pericolosa per la salute dell’uomo ed inaccessibile.

La storia ufficiale di Firenze inizia nel 63 a.C.: durante la guerra civile i Romani arrivano anch’essi nella valle dell’Arno e la bonificano; quindi, vi fondano un villaggio fortificato e lo chiamano Florentia.
I Romani hanno compiuto un grande lavoro asciugando la palude e il nuovo villaggio si trova a crescere velocemente e fiorire nel bel mezzo di una valle fertile, almeno fino all’arrivo dei barbari: Florentia sopravvive comunque all’invasione e alla caduta dell’Impero.
Pur affrontando secoli piuttosto bui, intorno al tardo Medioevo la città torna ad acquisire una certa importanza e un certo prestigio, arrivando a diventare un comune consolare nel 1115. Ma non solo: Firenze è uno dei più grandi comuni, che elegge le proprie istituzioni e i propri leader pur continuando a giurare fedeltà al Papato e al Sacro Romano Impero.
In questo periodo le famiglie più nobili e ricche, animate da interessi politici e personali, si contendono il comando della città. Nel tredicesimo secolo comincia il grande scontro tra sostenitori del Papato, i Guelfi e sostenitori dell’Impero, i Ghibellini; per decenni Firenze è teatro di guerre civili: le famiglie dei Ghibellini vengono sconfitte ed esiliate. Ben presto, però, i Guelfi stessi si dividono in due fazioni e cominciano le battaglie interne.
Nonostante gli scontri Firenze è una città ricchissima, prospera e sempre più densamente popolata, grazie soprattutto alla formazione di un nuovo ceto sociale, i mercanti.
I mercanti si legano all’antica aristocrazia grazie a politiche patrimoniali e Firenze raggiunge il suo apice di ricchezza nel 1252, quando i mercanti fiorentini coniano i fiorini d’oro, che diventano la moneta ufficiale degli scambi internazionali per i successivi due secoli.
Ma non solo: nel ‘300 le banche fiorentine elargiscono prestiti persino ai Papi e ai sovrani di tutta Europa.
Tanta ricchezza e tanto potere creano, però, anche tanti nemici: oltre al dissidio fra Guelfi e Ghibellini, che in Toscana raggiunge livelli mai raggiunti in tutto il resto d’Europa, anche altre città si manifestano in maniera ostile a Firenze. Prima fra tutte Siena, che, volendo espandere i propri confini, mina sempre di più i territori che sono sotto l’influenza fiorentina.
In questi secoli una famiglia in particolare si afferma a Firenze: una famiglia di banchieri che accresce il proprio potere e la propria ricchezza fino a raggiungere il governo della città. Siamo nel 1434 e la famiglia è quella dei Medici.
Il membro più importante di questa dinastia è Lorenzo il Magnifico, il primo principe italiano del Rinascimento, mecenate, scrittore, poeta, umanista, uomo politico, grande diplomatico.
Sotto la sua guida la città conosce un periodo di pace ed equilibrio, che si esaurisce dopo la sua morte, con i conflitti fra i suoi successori e la conquista da parte della Spagna.
Solo con Cosimo I, diventato il nuovo duca, i Medici si riprendono e tornano al potere, alleati con la Spagna.
A Cosimo I si deve anche la vittoria definitiva su Siena e la nascita del Granducato di Toscana di cui diventa Granduca. Seguono secoli di prosperità e pace.
La dinastia dei Medici si esaurisce nel 1737. A governare Firenze e la Toscana subentrano i Lorena, famiglia di origini austriache e di mentalità illuminata, le cui riforme sono assai moderne per l’epoca: ad esempio, vietano la tortura e nel 1785 aboliscono la pena di morte – la Toscana è il primo stato al mondo ad abolire la pena capitale.
Dopo la Rivoluzione Francese Firenze finisce sotto il dominio Napoleonico e la Francia per quindici anni.
Durante la Restaurazione, il tentativo di ritorno all’Ancien Règime, la famiglia Lorena riprende il potere, ma i tempi stanno cambiando: in Italia, infatti, si comincia a combattere per l’indipendenza e, nel 1859 i Lorena vengono espulsi. Firenze si unisce al neonato regno d’Italia; ne diventa persino capitale nel 1865 e lo sarà fino alla liberazione di Roma del 1870.

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